LE DOMANDE PIù FREQUENTI AL NUTRIZIONISTA
Io mangio poco e non dimmagrisco
8 donne su 10 in studio dicono di mangiare poco e di avere difficoltà a dimagrire … il fatidico metabolismo bloccato. Come mai? In presenza di problematiche ormonali di vario tipo questo può succedere, ma voglio fare chiarezza sulla situazione che più di frequente incontro in studio. L’analisi del diario alimentare è utilissima, in questi casi, per fare una valutazione accurata dal punto di vista degli apporti nutrizionali durante la settimana. Spesso gli introiti sono insufficienti e sbilanciati e discontinui, spesso emerge una carenza per la quota proteica. Magari in certi giorni sono presenti carboidrati abbondanti e scarseggiano le proteine, altri giorni magari la cena è solo a base di verdure oppure una tazza di latte e biscotti. In una situazione del genere è normale che il corpo reagisca male, è come se scattasse una specie di allarme interno che blocca tutto. Cosa è successo? Mangiare sempre meno in un certo senso per il nostro corpo “ istintivo” equivale a vivere in un posto dove c’è poco cibo, una specie di carestia che costringe il corpo a consumare con molta parsimonia le riserve energetiche (grasso!) per sopravvivere più a lungo. Questo tradotto semplicemente equivale ad un rallentamento del metabolismo. Un’altra considerazione da fare riguarda la carenza proteica, nel diario i pasti sono sbilanciati e la signora mangia poca carne/uova/pesce/formaggio/legumi e proteine vegetali . In questo caso, con il passare del tempo, si instaura uno stato carenziale soprattutto per quanto riguarda gli aminoacidi essenziali che diventano un fattore- limitante. La limitazione bloccherà la sintesi di qualche enzima o di alcune proteine regolatrici del metabolismo cellulare che non sarà più in grado di girare come prima e ci sentiremo stanchi e con poca energia. L’ultimo punto da considerare, ma non meno importante, è il motore della nostra macchina. La muscolatura, che con il passare degli anni tende a diminuire spontaneamente, soprattutto se non utilizzata a sufficienza. Ad una certa età sembra proprio che le braccia si svuotino è come se perdessero tono e volume. Spesso quando chiedo se viene praticata una attività fisica riscontro o la totale assenza o una attività fisica che, in un certo senso, peggiora la situazione. Come mai? Mi riferisco sempre alla signora di prima,che mangia male e sbilanciata e leggendo sulla rivista che per attivare il metabolismo bisogna correre, lo mette in pratica. Il lavoro e lo sforzo muscolare produce sempre un consumo sia di substrati, forniti dal cibo, che della struttura (muscolo), quest’ultimo proprio per usura. Cosa succede ai muscoli della nostra signora? Purtroppo avendo una alimentazione sbilanciata, perderà massa muscolare, e i suoi muscoli si svuoteranno perché mancano i mattoncini con cui riparare le fibre muscolari. La muscolatura è importante ed è molto sciocco sprecarla in questo modo. Spero di essere stata chiara e di averti dato degli imput importanti su cui riflette per la tua situazione. Se vuoi analizzare con me come migliorare la tua alimentazione e uscire dal blocco contattami.
Ho spesso la pancia gonfia come mai?
Molte persone riportano questo disagio e sono più donne rispetto a uomini. Per prima cosa quando una persona si rivolge a me per problematiche gastrointestinali chiedo sempre di passare prima dal medico per una vista accurata e poi in base alla diagnosi applicare in sinergia una dieta adeguata alla problematica rinvenuta. Il gonfiore addominale che aumenta durante la giornata può dipendere da cosa mangiamo, da come lo abbiamo mangiato e da come viviamo la nostra giornata in relazione allo stress o problematiche ormonali. Analizzando il diario alimentare, focalizzando l’attenzione su qualità, tipologie, frequenza ed associazioni fra gli alimenti posso individuare subito la presenza cibi che per loro natura favoriscono lo sviluppo di gas nella persona predisposta. Ci sono tantissime categorie che lo possono fare: molta frutta e verdura, legumi, latticini, dolci, bibite, birra ecc. Succede spesso nelle visite, dopo l’estate, di ritrovare la situazione appena descritta e ciò è in relazione al fatto che in estate tutti mangiamo molta più frutta e verdura, perché è fresca, veloce e perché fa caldo, tuttavia il nostro intestino reagisce sviluppando più gas , la pancia si gonfia e ci fa sentire a disagio. Un altro punto importante da considerare è il fatto che molte persone non si rendono conto di avere delle cattive abitudini legate all’alimentazione: mangiano velocemente, masticando in maniera insufficiente, ingoiano aria perché parlano e magari consumano il pranzo davanti al computer o al telefono o assumendo una postura scorretta. Spesso la mensa diviene un luogo dove si continua a parlare di lavoro, si mangia in fretta e questa tensione non giova alla digestione. Alcune persone avvertono il gonfiore subito dopo il pasto, questo accade soprattutto a chi soffre di acidità, lo stomaco si gonfia diventa pieno di aria e teso. Il gonfiore poi scende nell’addome che si distende e la pancia si gonfia. Purtroppo la cattiva digestione non prepara un buon terreno per l’intestino e il cibo mal digerito darà luogo a fermentazione operata dai batteri presenti e tutto viene un po’ esasperato. Le problematiche appena descritte spesso sono correlate ad una sovracrescita batterica, sostenuta da cibi e comportamenti non adatti. In studio propongo una dieta che io chiamo reset intestinale a base di cibi che fermentano poco, associazioni alimentari poco impegnative dal punto di vista della digestione, piatti semplici poco conditi e l’alternanza delle varie tipologie secondo uno schema preciso. Importante è il focus sulla masticazione, la respirazione e i comportamenti sconvenienti durante i pasti, suggerisco di guardare quello che stiamo mangiando e di aumentare la consapevolezza dei piccoli gesti quotidiani. Il tutto associato ad una giusta integrazione nutrizionale a base di enzimi digestivi, probiotici e tisane carminative. Dopo un mese di lavoro duro e costante le circonferenze addominali si riducono di diversi centimetri la digestione fila liscia, i sintomi migliorano e la strada è in discesa.
Io cucino poco, non ho tempo cosa posso fare?
Questa è una situazione molto comune in studio, è un problema di tutti, la vita va troppo di fretta e bisogna adottare delle strategie per aggirare l’ostacolo altrimenti lo stile alimentare inadeguato si farà sentire e riempirà un po’ troppo le nostre rotondità. Descrivo brevemente lo stile alimentare che spesso presenta questa problematica. Al mattino, la nostra signora, si alza con tante cose da fare prima di andare al lavoro, spesso non ha fame e non fa colazione oppure mangia in velocità biscottini o brioches confezionata con un tè o un macchiatone. Al lavoro caffè o tè della macchinetta e dei cracker. Pranza al bar con un panino, tost, un primo piatto (precotto); se si porta qualcosa da casa invece sarà un panino con fesa di tacchino oppure un carota da sgranocchiare con lo strachino o con del tonno assieme a un pacchettino di cracker. Pomeriggio un frutto o biscottini tè o caffè alla macchinetta. Verso le sei arriva a casa, sente fame perché tutto sommato non ha mangiato tanto, per questo cerca subito qualcosa che le dia soddisfazione: un gelatino, una pastina, patatine in sacchetto con un gingerino/prosecchino. Dopo 2 ore la cena dove non mangerà pane o carboidrati perché ingrassano, il piatto forte sarà la fettina pollo e verdura con qualche grissino (2-3), oppure insalata mista con carote e una bistecchina di manzo, al sabato invece pizza con gelato. Come possiamo notare per sostenere una alimentazione così basta avere una dispensa/frigorifero ben fornito aprirlo e scartare dalla confezione il prodotto scelto. Quando si ha poco tempo è fondamentale l’organizzazione, ma se non ti sei mai organizzato come fare? Come affronto questo tema in studio? Tutte le consulenze nutrizionali riguardano cibo e allestimento dei pasti; in quest’ambito ritengo fondamentale l’organizzazione in cucina sia per una persona single o per una coppia o ancor di più per una famiglia con bimbi. Per come è concepita la vita oggi devi essere super organizzato in cucina se vuoi mangiare almeno per stare in salute, mantenere il peso o educare i tuoi figli al “gusto sano”. Ci sono molte cose che si possono fare per semplificare l’allestimento dei pasti, ma bisogna averne consapevolezza o qualcuno te lo deve insegnare. E’ importante ottimizzare i tempi, cuocere una volta e mangiare x 3 pasti, usare il sottovuoto che mantiene intatte le pietanze cotte anche per 4/5 in frigorifero, imparare ad usare il freezer per stoccare porzioni che ci serviranno per qualche settimana. Fare una buona lista della spesa, dedicare qualche ora del fine settimana per cuocere qualcosa e snellire il lavoro durante la settimana: creme di zucca, di verdure, di legumi da congelare in bottiglie o barattoli di vetro. Fare del buon brodo di ossa e carne e mettere in freezer 1-2 bottiglie utilissime per quando avremo voglia di un brodo fumante. Cuocere ceci in quantità e porzionare in sacchetti da usare per insalate, minestre, zuppe , polpette. Congelare tranci di pesce fresco in monoporzioni. Potrei scrivere due pagine sull’argomento, ma in studio per insegnare tutto si va per gradi, non spaventarti! Tutti all’inizio sono un po’ spaventati, ma dopo un 2-3 settimane di allenamento ognuno trova la sua dimensione e vede il risultato sul piano della salute. L’organizzazione ruota tutta attorno ad un menù settimanale costruito in base alle esigenze fisiologiche, nutrizionali e lavorative della persona. Pranzo e cena per tutti i giorni della settimana, dove si distribuiscono le frequenze e le rotazioni delle tipologie nutrizionali, gli abbinamenti, le quantità e le alternative possibili. Dove c’e la necessità faccio preparare la dose doppia da portare al lavoro per 2 gg di seguito. Il menù è correlato da ricette e da foto esplicative che faccio per prima ai piatti che allestisco per la mia famiglia. Dove abito io c’è un’ottima rosticceria dove cucinano molto bene, spesso il venerdì mi faccio mettere da parte del pesce già cotto o qualche polpetta o gli gnocchi freschi che sono buonissimi. L’importante è individuare il negozio giusto pulito e di qualità. Non è difficile, ci vuole un po’ di tempo per prendere il ritmo, ma tutti apprezzano questo percorso di “educazione”. Un po’ alla volta entrano nel meccanismo e alla fine sanno cosa fare, anche da soli. Imparano a mangiare variato a cucinare in modo diverso e la cucina di casa diventa sicuramente più vissuta.
Soffro di stitichezza da una vita, l’alimentazione puo’ aiutarmi?
La stitichezza e i problemi di motilità intestinale possono avere diverse cause. Dopo una accurata visita dal medico per escludere patologie o complicanze all’apparato gastrointestinale il nutrizionista può considerare la situazione. Il primo fattore predisponente è lo stile di vita, cioè l’insieme di tutte le abitudini messe in atto dalla persona. Spesso sono abitudini scorrette che vengono fatte di continuo senza rendersene conto. Mi riferisco ad abitudini alimentari come saltare i pasti, cibarsi di alimenti troppo raffinati e quindi poco ricchi di fibra, eccesso di zuccheri, consumare i pasti frettolosamente magari al pc o al bar, bere poca acqua ecc. Non meno importanti sono le abitudini quotidiane in senso lato come l’assenza di attività fisica e ritmi di vita frettolosi, trovarsi spesso tutta la giornata fuori casa senza il proprio bagno. Infine possono contribuire e sostenere un intestino lento anche l’abuso di tranquillanti, sonniferi o lassativi. Il microbiota intestinale di una persona stitica ha un sua configurazione, ci sono specie che prevalgono su altre, la fibra scarseggia e non tutte le sostanze prodotte dalle fermentazioni sono” buone”, si sviluppano gas che causano gonfiore e fastidio. Cosa fare? Per prima cosa non avere fretta, una vita da stitico non la si può risolvere in un mese, serve più tempo. Il lavoro è complesso e articolato su più piani: quello alimentare quello di integrazione nutrizionale e di attività fisica. Bisogna fare cambiare ritmo all’intestino, in un certo senso rieducarlo, rivitalizzando la flora batterica presente, eliminando l’eccesso di fermentazione e favorendo i processi depurativi e di peristalsi intestinale. Il cibo farà un grande lavoro cambiando la consistenza delle feci e stimolando la peristalsi intestinale. Tutto questo come si traduce in studio? Un’analisi attenta del diario alimentare mi farà capire quali sono i punti critici del tuo stile alimentare e di abitudini in relazione alla stipsi. Cambieremo diverse cose migliorando i ritmi, escludendo i cibi raffinati e i cibi che più infiammano la mucosa intestinale; ti insegnerò a masticare bene a bere le tisane giuste, a fare una colazione adeguata al tuo caso e ad utilizzare le proprietà “lassative” di alcuni frutti e verdure. Ti darò qualche ricette per inserire più fibra, meno farine raffinate e più chicchi (cereali) nei tuoi pasti, ti insegnerò a gestire i legumi, che non mangi quasi mai. L’altra parte importante sarà il focus sull’integrazione nutrizionale: buoni probiotici soprattutto! dico “buoni” perché non basta comprare una scatola di fermenti qualsiasi, molto utile sarà l’inserimento di un alimento funzionale per l’intestino da assumere una volta al giorno, aiuterà a migliorare il trofismo della mucosa intestinale e rivitalizzerà i batteri un po’ “depressi” fornendo il giusto nutrimento. Ti insegnerò, infine, ad avere pazienza e a distogliere un po’ il pensiero dalla frase che uno stitico pensa minimo 2-3 volte al giorno: “ … e anche oggi non ho scaricato e mi sento gonfia come un pallone”. Più si fissa il pensiero meno naturali sono le funzioni fisiologiche di questo tipo purtroppo! Ci vorrà tempo e lavoreremo assieme quanto servirà.